METALLI PESANTI - TESINA MATTIA

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METALLI PESANTI

Sostanze inquinanti


In generale si definiscono metalli pesanti quei metalli con numero atomico superiore a quello del ferro (55), con una densità molto elevata (superiore a 5,0 g/cm3) e che sono causa comune di inquinamento e tossicità negli organismi biologici.

I principali metalli pesanti riscontrabili in zona sono:
• Cadmio (cancerogeno)
• Arsenico (cancerogeno)
• Nichel (cancerogeno)
• Piombo (probabile cancerogeno)
• Mercurio


Un caso particolare che caratterizza il fiume Castellano è la presenza di una fonte naturale di Arsenico in corrispondenza di Castel Trosino, la cui concentrazione diventa insignificante dopo la confluenza con il Tronto.

I metalli pesanti, cosi come gli inquinanti precedentemente elencati, vengono definiti xenobiotici, ovvero sostanze estranee all’organismo che possono causare effetti indesiderati. I parametri fondamentali per determinare la pericolosità di uno xenobiotico sono la quantità, la modalità di esposizione e le vie di penetrazione. Nell’organismo che ospita tali sostanze si attivano meccanismi di biotrasformazione che vanno ad intervenire sulle sostanze estranee tramite enzimi metabolici. Questi processi hanno funzione detossificante, anche se in molti casi le biotrasformazioni contribuiscono ad accrescere il potenziale tossico degli xenobiotici.
Le principali vie di eliminazione di inquinanti dall’organismo sono quella urinaria, quella biliare con le feci e quella polmonare.


 
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